Da sempre artisti, scrittori, poeti, scultori e pittori hanno scelto il territorio del Parco come fonte di ispirazione.
Partendo dagli scrittori latini, passando per Dante, Petrarca e Boccaccio, fino a arrivare ai giorni nostri con Montale e Soldati, sono in molti ad aver amato questo territorio.
Nel dopoguerra una numerosa comunità di intellettuali ha soggiornato a Bocca di Magra (Ameglia). Famoso a questo proposito era il “Concilio” di Bocca di Magra: tra fiume e mare sotto un pergolato o un albero, attorno a Giulio Einaudi, si potevano incontrare in piccoli crocchi di discussione fra loro, numerosi artisti fra cui: Italo Calvino, Hans Deichmann, Salvatore Quasimodo, Sergio Solmi, Carlo Emilio Gadda, Mary Mc Carthy, Cesare Pavese, Valentino Bompiani, Mario Soldati, Giovanni Giudici e molti altri.
Marguerite Duras ambientò qui il suo romanzo “Il marinaio di Gibilterra”e proprio a Bocca di Magra, ospite di Einaudi, Cesare Pavese si innamorò di Pierina: a lei indirizzò alcune lettere che scrisse prima di morire.
Anche Montale amò moltissimo Bocca di Magra, aveva una casa in questo bellissimo paese sulla foce del fiume Magra e ad esso dedicò due poesie.
Mario Soldati, invece, inseguendo un mistero – quello dei manoscritti che Lawrence avrebbe lasciato sepolti in una cassa nella villa che abitò a Tellaro (Lerici) – scoprì questo angolo incantevole di Liguria in cui scelse di vivere. Erano i primi anni sessanta e la sua casa, circondata da un parco di lecci che degradava fino agli scogli, divenne un centro di cultura e discussioni, di partite di scopone “appassionate e interminabili”, alle quali partecipavano intellettuali e pescatori, scrittori, pittori e amici del bar, indifferentemente. Va detto che Soldati era innamorato praticamente dell’intero territorio spezzino, a partire dal Golfo dei Poeti ai borghi della Val di Vara. Lo scrittore dedica ad esempio parole particolarmente affettuose al paese di Beverino, descrivendone gli aspetti minuti, i dettagli del paesaggio naturali e umani.

Nel cosiddetto Golfo dei Poeti ed in particolare a Lerici nel corso degli anni si sono susseguiti diversi autori quali Lawrence, George Sand, Lord Byron, Percy Shelley, Mary Shelley e Emma Orczy.
Per quanto riguarda l’ambito artistico abbiamo diversi protagonisti.
La prima è Hélène de Beauvoir, che abitava a Trebiano, piccolo borgo di case della Val di Magra, nel comune di Arcola. Aveva acquistato l’abitazione nel 1963 assieme al marito Lionel de Roulet. Da allora quel paese divenne un punto di ritrovo per molti intellettuali francesi come la sorella di Hélène, la scrittrice Simone de Beauvoir, Jean Paul Sartre e il giornalista Samy Simon. Hélène si era aggregata al famoso “Concilio” di Bocca di Magra ma è nel suo studio di Trebiano che la pittrice interpretò su acrilico la luce mediterranea, i colori, le tonalità accese del cielo in contrasto con il verde delle colline. Nel luglio del 1984 Hélène de Beauvoir ottenne la cittadinanza onoraria del Comune di Arcola che gli dedicò anche una mostra. Sino alla morte, avvenuta nel 2001, non è mai mancata di venire in Liguria.
I quadri dell’artista non sono mai usciti dal suo studio. A organizzare la prima mostra itinerante in diversi comuni è stato proprio il Parco in collaborazione con i Comuni di Ameglia e Arcola, la società Demetra e con il patrocinio della Regione Liguria.

A Calice al Cornoviglio nacque nel 1854 il pittore Davide Beghè e all’interno del castello proprio a lui è dedicata la pinacoteca che conserva sue opere a olio e pannelli fotografici, con ritratti, paesaggi, soggetti religiosi, affreschi e altro ancora. Il castello ospita anche il Museo“Pietro Rosa” con quasi cento opere del maestro di Portovenere – scomparso

Nel corso degli anni 30, invece, non solo alla Spezia, ma nel Golfo dei Poeti si sviluppa una fervente attività, dovuta alla presenza di alcuni artisti facenti parte della corrente Futurista.
Già in precedenza Marinetti aveva lodato le bellezze del Golfo, in seguito altri artisti gli si affiancarono, quali Fillia, Prampolini, Casorati, Ojetti, Carmassi e Mariani.